Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


Il Mercoledì non c'è storia: il pasto assistito Cristina lo vuole fare con me. Dice che la faccio ridere. Chiarisce che è un complimento.

Quando facciamo assistenza al pasto, aiutiamo le ragazze a far pace con il piatto pieno. Siamo i pacifisti dell'alimentazione. 

Chi ha avuto in dote una vita libera dall'anoressia, fatica a capire quanto complicata diventi la semplicità del nutrirsi. 

Quanto sia intensa questa paura, me lo ha spiegato Cristina, tra una lacrima ed una forchettata tremante: “Dottore, cosa mi direbbe se le chiedessi di salire sull’Everest?”. “Cristi, non ce la farei mai!”, ho detto. "Ecco, lei mi chiede di salire sull'Everest 5 volte al giorno, ogni volta che devo mangiare". Nel frattempo le lacrime erano diventate un temporale d'agosto.

Nel piatto di chi ha l'anoressia non c'è cibo ma gli incubi più spaventosi. Se hai paura dei ragni immagina di essere in una stanza piena di questi insetti. Se hai paura di volare, di lanciarti con il paracadute. Se il tuo terrore sono gli spazi chiusi, immagina di rimanere bloccato dentro un ascensore.

Qualche giorno fa stavamo chiacchierando di argomenti neutri, che non attivassero pensieri su peso e cibo. I maledetti pensieri malati che ogni volta la mandano in crisi e la fanno pentire di voler guarire.

Cristina, lancia un occhio alla tv ed esulta come un palermitano al gol di Schillaci contro l'Austria: "Wooow finalmente ricomincia Uomini e Donne!"

Mi sono ripreso dallo shock dopo alcuni minuti e la mia collega per descrivere la mia faccia ha rievocato l’urlo di Munch.

"Scusa Cristina, Uomini e Donne? Senza offesa, ma da una persona che mi racconta di Socrate non me lo aspettavo". 

"Francesco, non capisci. Uomini e Donne è un programma così leggero che la mia testa resta spenta e non penso a niente.” In pratica, la aiuta a tenere a bada i pensieri anoressici, particolarmente attivi al momento del pasto. Tecnicamente si chiama “distrazione”.

Ho sempre pensato che simili programmi fossero dannosi per via della superficialità con cui affrontavano il tema dei rapporti e delle relazioni. 

Mi sono scusato con Cristina, le ho spiegato che i miei pregiudizi su questa trasmissione mi avevano impedito di vederne le potenzialità. L'ho rassicurata, dicendole che d'ora in poi spiegherò a tutti che si è rivelata una inattesa tecnica per guarire dall'anoressia. 

Presa dall'entusiasmo Cristina ha tentato di convincermi che persino Barbara D'Urso possa contribuire positivamente alla causa. 

L'ho guardata e ha capito che a tutto c'è un limite.