Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA
Mi imbatto in un testo dal titolo confuso, incuriosito leggo: «Accetta anche tu la sfida: segui la dieta di Cenerentola».
Eccoci qua, dal Giappone sbarca l'ultimo fenomeno social che riguarda la perdita di peso e il dimagrimento.
L'idea di questa nuovo prodigio della scienza è rivoluzionario: ottenere un corpo ispirato a quello del personaggio Disney.
Nessun parametro clinico, nessuna valutazione cognitiva e comportamentale. Tutto superato. Basta scaricare un’immagine di Cenerentola, attaccarla alla parete, come si faceva con i poster di Baggio, e lavorare sodo finché non le si assomiglia.
Naturalmente, non manca nemmeno uno straordinario algoritmo: ci inserisci i dati e voilà il tuo peso Cenerentola, che fuori dal mondo delle favole è classificabile come sottopeso.
Chi dice che sia folle spingere ragazze adolescenti ad assomigliare a un cartone animato è perché scarseggia in fantasia e ha una immaginazione arida come il cuore delle sorellastre di Cenerentola.
E come non considerare il valore formativo di questa nuova tendenza? il social giapponese che guida questa edificante pratica salutare, vi associa anche una sfida tra ragazze: chi assomiglierà per prima e di più alla protagonista della famosa fiaba?
In questo modo ogni ragazzina si sentirà incoraggiata a fare di più, e ancora di più, così da vincere l’agognato premio Cenerentola diet.
A meno che non muoia prima o sviluppi un’anoressia nervosa.
Torniamo seri.
Anche se ogni fatto di cronaca contiene sempre un elemento di eccezionalità, questa nuova pratica mette in evidenza tre aspetti della fragilità giovanile: la paura del giudizio, la ricerca ossessiva del corpo perfetto e la facilità con cui un social riesca a penetrare fra i pensieri dei ragazzi, trasformandoli in gesti concreti e autodistruttivi.
Intendiamoci, in ogni epoca gli esseri umani hanno compiuto baggianate, che ne hanno messo a rischio salute e vita.
Però l’ambiente circostante era pronto a contrastare questa tendenza.
Adesso invece la asseconda e contribuisce a costruire cavalli di troia capaci di mettere sottosopra la vite dei nostri ragazzi.