A cura di:

Dott. Francesco Iarrera - Responsabile regionale UOL - AIDAP


È noto che l’età media di insorgenza di un disturbo alimentare si sia notevolmente abbassata. È sempre più frequente incontrare in ambulatorio ragazzine di 10-12 anni con una estrema preoccupazione per il proprio peso o la forma del corpo.
A confermare questi dati ci ha pensato una recente indagine condotta dal Centro di Riabilitazione Nutrizionale, il cui responsabile, Dott. Francesco Iarrera, ci illustra i risultati.

Abbiamo compiuto un’indagine su circa trecento ragazzi che frequentano alcune scuole medie della nostra provincia e risulta che il 38% delle ragazzine intervistate non sono felici del proprio peso. Ancora più valore acquisisce questo dato se confrontato con quello in cui risulta che solo una piccola parte di esse erano realmente in sovrappeso. Le altre avevano un peso perfettamente nella norma. Sul totale del campione intervistato, inoltre, il 7 % mostra un peso troppo basso per l’età.
Altrettanto eloquente, seppur diversa, è la situazione fra i maschietti. Tra quanti sono stati intervistati, circa il 70% avrebbe voluto avere un corpo diverso dall’attuale e più muscoloso.
Spostandoci all’ambito nutrizionale l’indagine ha rivelato che quasi una su tre delle ragazzine non aveva mangiato la colazione il giorno che sono state intervistate.
Alla precisa domanda su quali fossero gli alimenti più pericolosi per la linea circa il 40% ha fatto riferimento ai carboidrati.
In media, il 36% dei ragazzi interrogati non mangia frutta fresca o verdure, rispetto al 31% delle ragazze.
Tutto questo è preoccupante.
Di chi è la responsabilità?
L’ambiente circostante ha ormai un’influenza determinante sull’immagine corporea dei ragazzi e soprattutto delle ragazze. Esiste un’enorme pressione esercitata da tv, riviste e social, rispetto all’ideale del proprio corpo per poter essere considerato di successo. Tutto questo induce all’utilizzo di pratiche rischiose per la salute: le ragazze tendono a saltare i pasti, specie la colazione, limitano cibi importanti ma che considerano “ingrassanti”, come il pane e la pasta, la carne rossa e il latte. Alimenti essenziali per assicurarsi una crescita in salute.
E i ragazzi?
Questo è un problema di cui ancora sappiamo poco. Ci sono poche ricerche in merito. Quello che è certo è che, diversamente dalle ragazze, i ragazzi sviluppano un ideale di bellezza in cui il corpo deve essere scolpito. Bisogna essere muscolosi e avere gli addominali ben visibili per essere più socialmente di successo. In questi casi i comportamenti a rischio riguardano l’abuso di alimenti proteici, integratori e a volte, purtroppo, persino sostanze dopanti.
Chi dovrebbe intervenire?
Le scuole hanno il delicato compito di accompagnare questi ragazzi in una fase delicata del loro sviluppo. Si tratta di un periodo di passaggio, in cui si pongono le basi per la persona che si dovrà diventare. Bisogna agire con programmi di prevenzione mirati ed efficaci. Continuare con la semplice informazione non basta più e lo sappiamo. Anzi, a volte peggiora la situazione.
E le palestre?
Le palestre sono l’alter ego della scuola. In questi luoghi si può incidere profondamente sulle convinzioni dei ragazzi. Gli istruttori dovrebbero rifiutarsi di fornire suggerimenti alimentari, anche se corretti. Potrebbe aumentare il rischio di sviluppare un Disturbo Alimentare. Inoltre, dovrebbero ridurre l’attenzione alla muscolosità, magari trasmettendo il messaggio che vede al centro del focus l’attività fisica come strumento di salute, prima ancora che di bellezza.
Le conseguenze per la salute
Sono molte. Intanto, il serio rischio di sviluppare un disturbo alimentare. L’insoddisfazione corporea è alla base di queste patologie. Tutto questo, associato alla fobia per alcuni alimenti, come i carboidrati, può attivare, fra chi è predisposto, un circolo vizioso da cui è difficile uscire.
Da un punto di vista nutrizionale questo modo di nutrirsi può condurre a carenze di ferro, zinco e calcio, per non parlare di un basso apporto di energia che può compromettere le quotidiane attività.
Ancora, saltare la colazione è dimostrato che possa pregiudicare le funzioni cognitive, riducendo la resa scolastica. Inoltre, l'evidenza suggerisce che consumare la prima colazione prevenga lo sviluppo del sovrappeso.
Infine, il basso consumo di frutta e verdura, priva i ragazzi di un importante funzione preventiva nei confronti dello sviluppo di patologie cronico degenerative, come diabete, malattie cardiocircolatorie e tumori.