Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


La BMW R 1200 C è la moto più bella mai progettata. La guardi e ci vedi eleganza e potenza allo stesso tempo. Ricorda un leone.

La prima volta l'ho vista in un film di 007, "Il domani non muore mai".
E' stato amore a prima vista.

Qualche anno dopo sono andato in concessionaria: doveva essere gialla e nera. Il venditore era gentile e ben vestito.

All’epoca non sapevo che avrei dedicato buona parte delle mie energie a contrastare le apparenze.

La moto era là e mi propone di salirci. Giusto il tempo di iniziare a sognare e mi sveglia una secchiata ghiacciata: “Da quest'anno è fuori produzione, la può avere ad un prezzo scontato”.

Penso che di lì a poco uscirà il modello nuovo e mi convinco ad aspettare una super fiammante e più moderna BMW R1200 C.

Quella moto è rimasta l'ultima. Quel modello non è stato più proposto e oggi è una moto storica ed io non ce l’ho.

Al primo colloquio il Signor Francesco mi spiegò che una delle ragioni per cui voleva buttare giù 50 dei suoi 220 kg fosse risalire sulla sua BMW, parcheggiata da alcuni anni. Quando l’ho sentito, ho provato a trattenermi ma il mio sorriso mi ha tradito.
Il signor Francesco mi ha guardato stupito. Mi sono scusato e gli ho spiegato le ragioni per cui un po’ lo capivo e molto lo invidiavo.

Quell'amore condiviso ha abbattuto la barriera del lei e da subito ci siamo concessi di chiamarci per nome.

“Questo è il mio ultimo tentativo. Sono stanco, ho fatto mille diete e oggi peso 220 kg".

Era giunto ad un bivio: da un lato, i viaggi con la nostra moto preferita, dall'altro, vederla arrugginirsi ed appassire. Entrambi sapevamo che dentro le borse da moto c’erano: la sua ipertensione, il rischio d’infarto e quel diabete ormai alle porte. Ma nessuno dei due ha sentito il bisogno di ripeterlo all’altro.

Era pronto e determinato. La parte del colloquio in cui abbiamo verificato la fiducia di poter cambiare diceva che Francesco poteva farcela. Era adatto a seguire la terapia residenziale per modificare il suo stile di vita.

Ma la scienza impone delle regole e in alternativa ho dovuto suggerirgli di valutare la chirurgia.

Silenzio.

"No. Senti, io non accetto di non farcela da solo. Ti dimostrerò che posso perdere peso e salire su quella moto!"

I pazienti sono come i clienti dei bar: hanno sempre le loro ragioni.

“Niente intervento. Dimmi quando dobbiamo iniziare il programma”.

“Lunedì puoi presentarti ed iniziamo”.

Ha fatto le tre settimane intensive, mettendo a dura prova ognuna delle sue vecchie abitudini. Ha proseguito con il percorso On line.
Ieri erano passati sei mesi dal primo incontro. E gli ultimi dati che ho letto dicevano, meno 57 kg. Ora ne pesa solo 159.

Scherzando con i miei colleghi ci siamo chiesti se adesso gli fosse possibile andare in moto.

Un paio di giorni fa, sentiamo suonare un clacson sotto le finestre. Il suono è insistente e fastidioso. Francesco era venuto da Siracusa su quella che sarebbe dovuta essere la mia moto.

"Bella vero?!", mi urla.

“Solo se me la regali!”