Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


Se ti interessa sapere se l’alcol fa bene o male, basta chiedere a chi è bevitore: “A me piace e vivo benissimo”.

Ma, se per incomprensibili ragioni si dovesse dubitare dell’amico bevitore, suggerisco di leggere la sintesi che segue, estratta da un dossier dell’OMS.

Qual è il consumo di alcol salutare?
Non si sa. 

Non ci sono evidenze che stabiliscano quale sia la dose salutare di alcol. E a dire il vero, ce ne sono in senso opposto: non ci sono effetti protettivi sulla salute, neanche a piccole dosi.

“Ma come, lo sanno tutti che bere un goccetto a tavola (e qui il falegname gongola) fa bene alla digestione e persino al cuore”. Magari è anche vero, ma la realtà è che cardiologi e gastroenterologi di tutto il mondo sostengono una tesi contraria.

Perché le linee guida italiane sono diverse dai livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità?
Molti Paesi hanno adottato linee guida a basso rischio, raccomandando di solito non più di 10 bevande alcoliche standard a settimana. L’Oms non pone limiti particolari perché ha una posizione netta: le prove indicano che la situazione ideale per la salute è non bere alcol. Qualsiasi consumo è associato a un rischio, simile a quello di dipendenza, di cancro al seno o di incidenti, prima causa di morte tra i giovani in tutto il mondo. 

Questo dato supporta l’indicazione di prevenzione universale che non esistono quantità che non comportano rischi.

Se consumare alcol fa così male, perché se ne consuma così tanto?
Una metà di persone in tutto il mondo beve alcol. L’altra metà no.

L’alcol provoca piacere. Questo è un fattore rilevante in presenza di una scarsa capacità di controllo, specie tra i 12 e i 25 anni. Sappiamo infatti che solo a partire da quest’età si acquisisce una maturazione cerebrale, capace di azioni logiche e valutazione del rischio, che inducono le persone a rivedere comportamenti problematici come l’uso di alcol.

Sono più a rischio gli uomini o le donne?
L’alcol è più rischioso per le donne e per le persone con più di 65 anni.

A parità di quantità bevuta, queste due categorie subiscono più effetti dannosi rispetto agli uomini. 

In particolare, sembra esserci una forte correlazione fra consumo di alcol e rischio di cancro della mammella.

Il consumo di alcol è positivo per l’economia?
Da un lato, le aziende che lo producono hanno bisogno di manodopera e questo genera occupazione e gettito fiscale. 

Dall’altro, bisogna ricordare che i danni causati dall’alcol riducono la produttività dei lavoratori e aumentano i costi dell’assistenza sanitaria, della giustizia penale e dei servizi sociali, e questo significa costi per la società.

L’alcol è sicuro se si beve ‘responsabilmente’?
Qualsiasi livello di consumo di alcol, indipendentemente dalla quantità, aumenta il rischio di perdita di vita sana. Il concetto del ‘bere responsabilmente’ è un buon inizio, promosso dall’industria, dai produttori e dai venditori, ma non è chiaro cosa significhi responsabilmente, specie se rivolto ai più giovani. Provate ad andare in discoteca, il sabato sera, e dite ad uno dei ragazzi di bere responsabilmente. 

E’ un problema di pochi, visto che la maggior parte dei danni causati dall’alcol proviene dai forti bevitori.
E’ una percezione, non è corretta. I tumori, gli incidenti, gli infortuni e la violenza correlati all’alcol riguardano anche persone che non consumano alte dosi. Naturalmente, i forti consumatori sono ad alto rischio, ma i dati indicano che la maggior parte dei danni correlati all’alcol si verifica tra i consumatori di dosi basse o medie.