Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


Fra le tante conseguenze negative della pandemia da coronavirus, ne aggiungo un’altra: sono aumentate le persone che iniziano una dieta per la perdita di peso, senza parlarne con uno specialista.

Non è che le cose prima del Covid andassero a gonfie vele, da questo punto di vista: una persona su tre intenzionata a dimagrire si rivolgeva a internet o ai suggerimenti degli amici. Fra gli altri, in molti seguivano programma non basati sulle evidenze scientifiche.

Pessima idea. Specie se si tratta di adolescenti.

Succede questo: molti dei ragazzi che sviluppano un disturbo alimentare, hanno avuto in passato un eccesso di peso. In qualche modo, questi due problemi incrociano le proprie strade, uniscono le forze e creano un super problema di cui si sa ancora poco. Conseguenza: i terapeuti non posseggono adeguati strumenti e i pazienti non ricevono l’aiuto necessario.

Aveva ragione Maria, quando al primo incontro disse: “Mentre perdevo peso avevo la sensazione di venire fuori da una tempesta. Poi è arrivata l’anoressia e ho capito che una tempesta è meglio di un uragano”.

I più esposti sono i giovani, più sensibili ai richiami della magrezza e più condizionati da un ambiente che sembra costruito per aumentare di peso.

Si crea un corto circuito in cui l’ambiente induce l’aumento di peso, la società ti induce ad essere magra e per riuscirci vai a cercare una dieta. Operazione semplice: puoi usare quella della vicina di casa, puoi copiarla da una rivista o magari lasciarsi guidare da una delle influencer più alla moda.Ma la dieta non è come sciacquarsi la faccia col sapone: può essere molto pericolosa.

Oggi sappiamo che se un adolescente si sottopone ad una dieta, ha 19 volte in più il rischio di finire dentro un problema alimentare. E questo indipendentemente dal tipo di dieta.

In pratica, seguire una dieta quando si è adolescenti è come accendere un fiammifero in una stanza dove c’è una perdita di gas. Potresti cavartela, ma se dovesse esplodere la stanza non bisogna sorprendersi.

In questo caso la prima cosa da fare sarebbe chiamare i vigili del fuoco, ecco perché un percorso di perdita di peso dovrebbe essere seguito da uno specialista, che conosca anche i disturbi dell’alimentazione e sappia intervenire.

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