Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


Cathrine Denueve sosteneva che gli italiani hanno solo due cose in testa. L’altra è la pasta.

Siamo stati invitati a partecipare al convegno in occasione della "II Festa della pasta" e ci siamo andati con grande piacere.

Gli organizzatori sono la famiglia Giovenco, proprietari di un pastificio che da 25 anni viaggia contro corrente alla depressione economica che investe la nostra terra. Appartengono alla specie in via d’estinzione che ancora resistono all’idea di abbandonare tutto e cercare fortuna da un’altra parte. Gli eroi dei nostri tempi non hanno i super poteri ma una grande passione per il loro lavoro.

Appena sono arrivato in sala mi ha accolto Donatella, elegante e sorridente. Mi ha salutato e subito si è voluta scusare con me. Ero il primo, gli altri erano in ritardo. La condanna di chi ama la puntualità è una vita di attese, alla Godot. Un pó per distrarmi, un pó per spirito di accoglienza, ci ha tenuto a mostrarmi gli addobbi che avevano preparato. 

Mi ha colpito un simpatico spaventapasseri realizzato in legno, vestiti vecchi e fantasia. Gli abiti odoravano ancora di campagna, lavoro e genuinità. Più avanti avrei visto che anche molti partecipanti vestivano gli stessi valori.

E’ stato il mio amico Renato Cilona a chiedermi di parlare a questo evento. “Sai è una bella cosa, si tratta di una famiglia di brava gente, ci sarà anche l’Onorevole La via”. Non mi interessava cosa stesse dicendo: “Renato, se tu mi chiami, io ci sono, non aggiungere altro”. Lui è il prototipo di persona per bene. E’ anche un uomo di classe e di grande esperienza: mi ha chiesto di essere lí alle 16 e lui è arrivato alle 16,30. Addobbato con la sua immancabile tracolla inglese, mi è venuto incontro, mi ha sorriso e abbracciato come sempre. Ed io l’ho perdonato, senza dirgli nulla.

Gli altri colleghi relatori sono arrivati alla spicciolata, come i ciclisti di Fantozzi alla coppa Cobram. 

I lavori iniziano e Renato il sindaco - a Librizzi se non ti chiami Renato non puoi fare il Sindaco - mi cede la parola. Ci guardiamo in faccia e ci ricordiamo che l’ultima volta che ci siamo visti eravamo accaldati, in pantaloncini e maglietta. Benchè servisse più a me, lui indossava anche una bandana. Ci siamo dovuti annusare per capire che noi eravamo proprio noi. 

Mi hanno chiesto di raccontare i benefici della pasta e l’ho fatto. Quando parlo per primo ad un convegno sono molto contento. Chi ti ascolta è attento, annuisce e ti guarda con interesse ed io sono libero di pensare sia dovuto a quello che dico. Per un attimo posso fantasticare di essere Alberto Angela.
A fine intervento, la signora del pastificio si avvicina e mi dice: "Però dottore, poteva evitare di dire che il riso è simile alla pasta! In fondo noi facciamo pasta, non riso”. Il cuore ha ragioni che la ragione non comprende. 

Gli altri relatori hanno affrontato la questione da altri punti di vista: marketing, normativo, agronomico, produttivo. Ognuno ha dato un contributo, come aggiungere una tessera di un puzzle ed è venuto fuori un bel disegno.

Chi si intende di arte dice che talvolta le cornici superano in valore il quadro stesso.

Sarà per questo che a mettere il cappello e chiudere i lavori è stato il Prof. Giovanni La via: On. Eurodeputato, accademico, presidente della Commissione per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza alimentare del Parlamento europeo. Anche a voi è venuto in mente il megadirettore?

Di solito, quando incrociamo i nostri passi con quelli dei politici contemporanei ci lasciamo andare ad un tiro al bersaglio verso quelli che consideriamo i responsabili dei nostri mali. Una epica gara d’altri tempi, alla ricerca del del loro peggior difetto.

Questo Signore è un politico anomalo. E’ una persona per bene, conosce esattamente quello di cui parla ed esprime sincerità. Ha toccato temi di economia, di produttività e di opportunità. Ha raccontato storie di chi ce l’ha fatta. Storie di Siciliani che hanno sostituito le mancanze con l’intuito. Proprio come i signori Giovenco. Ogni parola era un messaggio di concreta speranza per il nostro territorio. Non mi ha chiesto nemmeno il voto e si è reso disponibile a organizzare un evento simile a Oliveri.

L’incontro lo ha concluso la figlia dei titolari del pastificio. Ha salutato i presenti, ringraziato noi relatori, il sindaco. Quando ha provato a ringraziare i genitori per gli sforzi e i sacrifici fatti, ha pianto sincera commozione.

L’amore dei genitori è a buon mercato ma quello dei figli ha un costo elevato.

Alla fine ci hanno offerto ravioli al sugo di carne. L’avessero fatto all’inizio nessuno ci avrebbe ascoltati. Il miglior marketing possibile è la qualità di un prodotto offerto con amore.