A cura di:
Dott. Francesco Iarrera - Responsabile regionale UOL - AIDAP
Recentemente un articolo pubblicato dall’American Academy of Pediatrics ha suscitato l’interesse degli specialisti sull’importanza di prevenire i disturbi alimentari in età adolescenziale.
In questo breve articolo si vogliono sintetizzare i tre aspetti chiave su cui ogni genitore deve lavorare al fine di ridurre al minimo le possibilità che i propri figli sviluppino queste gravi patologie.
Si tratta di comportamenti quotidiani, talvolta spontanei e automatici, cui non si attribuisce importanza, frequentemente inseriti negli abituali contesti familiari. E questo rappresenta un elemento di ulteriore rischio, poiché avvengono nella inconsapevolezza di chi li commette.
1. No diete - Seguire una dieta aumenta di 18 volte il rischio di sviluppare un disturbo dell’alimentazione, nelle adolescenti. È eccessiva la leggerezza con cui si richiedono e si rilasciano diete. È diventato troppo semplice reperire programmi dimagranti pronti a risolvere ogni problema, anche quando un vero problema non c’è. Spesso le diete sono utilizzate per ridurre uno-due chili il proprio peso: smettete di farlo, sono troppo rischiose.
2. Essere di buon esempio - È noto che i figli sono influenzati dai comportamenti dei grandi. È dimostrato che i figli di genitori con un disturbo alimentare pregresso hanno maggiori probabilità di sviluppare un disturbo alimentare. È necessario che i genitori siano per primi fautori di corretti comportamenti alimentari, svincolandoli da ragioni legate all’aumento o alla perdita di peso. Preferire alcuni cibi e limitarne altri deve essere una scelta legata alla salute e non all’estetica. Allo stesso modo, genitori particolarmente attenti al proprio peso e alla propria forma del corpo trasmetteranno ai figli le stesse preoccupazioni, con conseguenze potenzialmente gravi.
3. Evitare critiche - È frequente assistere a commenti riguardanti il peso o la forma del corpo dei propri figli (“Guarda che pancia che hai”, “Stai ingrassando”, “Sei tutto ciccia”, ecc). Poco importa che sia fatto con spirito goliardico o con biasimo: questo atteggiamento trasmette una elevata importanza su questi elementi e incoraggia ad aumentare le attenzioni sulle forme del corpo e sull’alimentazione, nel tentativo di influenzarle.