A cura di:

Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


Le feste sono passate da poco e con esse è finito il tempo di pranzi, cene e spuntini continui. E’ il momento di tirare le somme e fare alcune considerazioni.

Una ricerca pubblicata nel 2016 sul New England Journal of Medicin ha analizzato l’andamento del peso di tremila persone, scoprendo che durante le festività natalizie hanno incrementato il loro peso tra 0,5 e 6 kg. La ricerca esprime un dato molto interessante:

chi è in sovrappeso tende ad avere un aumento di peso cinque volte superiore a chi non è sovrappeso.

Il dato, seppur possa apparire paradossale, è sostenuto da alcuni errori di concetto, da cui originano comportamenti altrettanto errati, che influenzano il peso, causandone un aumento.

Il primo errore è la “compensazione anticipatoria”: restringere l’alimentazione nei giorni precedenti l’evento a rischio, per compensare i presunti abusi di quelle occasioni. È un comportamento che facilita la perdita del controllo, agevolando il pensiero “posso lasciarmi andare, tanto ho già compensato”. In realtà la compensazione anticipata riduce le calorie, ma solo di poco, facilitando, di contro, la riduzione del controllo sui cibi ipercalorici e favorendo un introito di energia ben superiore a quanto risparmiato. 

Una funzione simile la svolge il pensiero “procrastinante”: “Per ora mi lascio andare perché ci sono le feste, subito dopo mi metto a dieta!”. Questo induce le persone a mangiare in eccesso quando se ne ha l’occasione, in previsione della “carestia” che dovrà affrontare da giorno 7 gennaio.

In sostanza, tentare di correggere gli eccessi delle festività anticipando e posticipando l’intervento, equivale ad aprire l’ombrello prima o dopo che piova.

Per affrontare con successo i periodi di feste e le situazioni a rischio in genere, bisogna ispirarsi al principio aristotelico secondo cui la virtù sta nel mezzo.

Per prima cosa, bisogna lasciare andare l’idea che le feste possano davvero influenzare strutturalmente l’aumento del peso e sancire la differenza fra normopeso e eccesso di peso. Rispolverando un vecchio, attuale assioma: le persone non ingrassano fra natale e capodanno ma da capodanno a natale.

Le festività rappresentano un periodo in cui tutti tendiamo a derogare dai nostri principi alimentari: questo è accettabile. Allo stesso tempo bisogna non lasciarsi andare.

In occasione delle festività e in generale per tutte le situazioni in cui il cibo rappresenta un rischio, un utile suggerimento è di contrastare la sindrome da ultima cena, che porta a mangiare grandi quantità del cibo offerto nel pensiero che non sarà disponibile successivamente. Messo a tacere questo pensiero, bisogna affrontare gli eventi a rischio, proponendosi obiettivi realistici: evitare il bis e gli alimenti meno graditi, ridurre gli alcolici, scegliere bevande zero, inserire i dolci agli spuntini e non ai pasti. Inoltre, è utile interrompere il piluccare continuo: meglio definire 5 momenti in cui mangiare, trattenendosi fra un pasto e l’altro.

Le persone con eccesso di peso vivono con estrema ansia le situazioni in cui è disponibile cibo molto palatabile e in grandi quantità. Spesso, ci si pone l’obiettivo irrealistico di mantenere un rigido controllo sul cibo anche durante questi momenti. Ciò provoca frustrazione e disinibizione, causando la perdita di controllo sul cibo, demoralizzazione e infine abbandono del programma.

Le strategie proposte nei programmi di modificazione dello stile di vita possono aiutare a superare questi momenti.